::uno due o senza?

Vado al bar, dove la bellissima beota bionda che mi serve il caffè ogni mattina mi saluta col suo più radioso sorriso ottuso. La tazza è spessa come piace a me: diffonde uniformemente il calore sul labbro inferiore; la mia anima nera di oggi è pronta e fumante, aspetta solo che io la inserisca nel punto esatto dello stomaco. Manca solo il bianco paggio bisaccarico, nella misura di un cucchiaino ed un po’, e lo cerco da sinistra a destra, poi da destra a sinistra, infine dappertutto. Non c’è. Se non in veste poco affine di bustine troppo colorate per poter essere considerate naturali.
La bionda mi comunica il triste fatto: il paggio non è più. Una nuova legge europea ha infatti decretato la dipartita dello zucchero sfuso dai bar, troncando l’esistenza di una serie di oggettistiche che erano entrate un po’ nella vita di tutti. Questo perché i gestori comprano sacchi di decine di chili di zucchero a prezzi vantaggiosi, che rimangono in oscuri sgabuzzini ad alimentare, eventualmente, la natura entomologica del sito. Questo non e bello, non si fa, bambini cattivi. E quindi via il giocattolo. Ci sono rimasto malissimo, ho sperimentato dapprima quei lunghi attimi di ebetismo in cui non sai cosa fare, e poi quel breve momento nel quale una chiara punta di vergogna ti pizzica quanto basta per farti chiedere perché ti sei soffermato su di una simile sciocchezza.
Bah, secondo me si potevano proporre valide alternative. Ad ogni modo, signori: un minuto di rispettoso silenzio, alla memoria delle zuccheriere di ogni ordine e grado.

14 thoughts on “::uno due o senza?

  1. qua a sondrio le zuccheriere non esistevano piu’ gia da una vita.. al loro posto colorate bustine di zucchero personalizzate per il bar o con sgargianti immagini… le facevo io quando facevo il grafico, troppo fiko quando te le ritrovi nei bar 😀

  2. azzo non me ne ero accorto.
    ora che ci penso è vero ,non ho più visto quei marchingegni adibiti ad essere la curiosità del bancone.
    A me sebra un modo per far pagare lo zucchero, prima era gratis, ora…..
    🙂 canaja

  3. Concordo e mi unisco al minuto di silenzio, a Torino c’erano bar che avevano fatto delle zuccheriere il loro punto di forza… ci si andava solo per quelle, splendide.

  4. Pingback: ::il ritorno del disaccaride | pastaaltonno

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