::plans drawn in pencil/isan

Possiamo confermarlo: è piena crisi.
Una decina di giorni fa è uscito il nuovo album degli Isan. Dei miei adorati Isan, per la precisione. L’album segue di poco quella chicca del singolo “Trois gymnopedies, reinterpretazione retronica della celebre architettura musicale di Erik Satie.

Tredici nuovi pezzi, quali tra questi sarà il Gunnera di questa nuova produzione del duo scozzese? E mentre mi passa questo per la mente, la prima traccia, Look and Yes (ascoltala dalla blog.radio), già si fa apprezzare: li riconosco, sono loro, è la loro musica, ma stavolta è più elaborata, più cesellata, con un gran lavoro sui toni bassi e sul clicks’n’cuts. Se questo e il brano che fa da intro, non oso immaginare quali inaspettate meraviglie mi attendano al cuore dell’opera!
E invece no.

“Plans drawn in pencil” è un castello nel quale arroccarsi, quando la battaglia volge a favore dell’avversario. Ryan e Saville diventano così icona del momentaccio del genere, regredendo a (com)posizioni ben più solidali con “Beautronics“, che con produzioni più recenti. Il ritorno al passato, però, è innegabilmente non lineare: sebbene sia stata utilizzata una limitata gamma di suoni di comprovato sicuro impatto, la grande esperienza degl Isan permette loro di poggiare costruzioni semplici ma non banali su elaborati cuscini di rumori minimali. Al tombolo, invece che a maglia; di fioretto, piuttosto che di spada.
Ecco, reiterate questa tecnica per undici volte, ed otterrete “Plans drawn in pencil”. Dico undici perché salvo la prima traccia, che con questo disco c’entra come Giovanardi al DAMS. E, soprattutto, escludo Five To Four, Ten To Eleven, brano carousel in cui traspare sin troppo chiaramente lo zampino degli Ilkae, con i quali c’è stato ben più che qualche collaborazione professionale. Capisco la citazione, apprezzo la rilettura, ma non è forse questa un’insegna con la scritta:”Attenzione fine idee”?

Dopo averlo atteso per tanto tempo, mi ritrovo tra le mani un disco carino ma vigliacco, professionale ma sornione, zeppo di pezzi più ambient che retronica i cui titoli si perderanno facilmente nei meandri della memoria. Concettualmente, il vecchio “Lucky cat” sta a quest’album come David Sylvian sta a “I suoni della natura”. Per dire.
Nonostante tutto, bene lo stesso, bene comunque. Se questa è la piattaforma di conoscenze tecniche dalla quale far ripartire il genere, l’uscita di “Plans drawn in pencil” non sarà stata invano.
Tecnica ed esperienza ci sono. Ora tocca alle idee.

13 thoughts on “::plans drawn in pencil/isan

  1. qbic:lo sto ascoltando proprio in questi giorni, ma, onestamente, non riesco a farmene un’idea: lo sai, non è che parlo di tutto tutto quello che sento o che leggo o che vedo, non ho il blog del giornalista-qualunquista umbro in erba.
    Però una cosa posso anticiparla: Dayvan Cowboy fa ribrezzo, immagina che cosa posso pensare del remix! :/

  2. Lungi da me considerare questo un medioblogghetto fatto di recensioni e cazzi propri (“come il tuo”, forse dici): smetterei di leggerti!

    È solo che attraverso gli archivi avevo scorto un tuo particolare interesse per i Boards of Canada, e da qui la domanda.

    Che tu possa continuare ad allietare queste calde giornate estive 🙂
    _
    Qbic

  3. Kekule, scusa ma mi scappa un ot, tempo fa avevi parlato del cartone animato con i bimbi che giocano con le trottole e mi avevi colpita. però in questo momento su italia 1 ce n’è uno dove i protagonisti giocano a briscola… i bambini che guardano queste cose si rincoglioniscono come dei novantenni… sono scandalizzata al punto che ho pure dimenticato che sul 5 adesso c’è beautiful…scappo

  4. gattasorniona:a briscola? :O
    Aaaaah, intendi “YuGiOh GX”!. Sì, fa parte del gruppo di cartoni che costringe i genitori a comprare costosissime cards per giocare a giochi nei quali chi ha il genitore più facoltoso vince.

    PS:oh ma guarda che, invece di scrivere OT, se commenti un post precedente ti leggo comunque, grazie a Santo Splinder, eh? 😉

  5. lucenellarete:eh, sapessi quanti ne ignoro io! La cosa migliore in questi casi è iscriversi a cosucce come Last.FM, un portale di musica che ti fornisce una piccola sonda da infilare nel tuo player su PC. Una volta ascoltata buona parte di un brano, la sonda manda i dati del brano alla centrale, andando così ad alimentare le tue proprie classifiche musicali. Successivamente, se dalle tue statistiche cerchi musica affine, Last.FM…”c’azzecca”, e ti fa conoscere le cose che possono piacerti in base ai tuoi gusti.

  6. lucenellarete:eh, sapessi quanti ne ignoro io! La cosa migliore in questi casi è iscriversi a cosucce come Last.FM, un portale di musica che ti fornisce una piccola sonda da infilare nel tuo player su PC. Una volta ascoltata buona parte di un brano, la sonda manda i dati del brano alla centrale, andando così ad alimentare le tue proprie classifiche musicali. Successivamente, se dalle tue statistiche cerchi musica affine, Last.FM…”c’azzecca”, e ti fa conoscere le cose che possono piacerti in base ai tuoi gusti.

Una forchettata di commento?