::firenze lunapark

Me l’hanno segnalato prima Matteo, poi Nelli: su La Repubblica del 29 gennaio, Curzio Maltese fa le veci del vicino di casa che ha visto come teniamo male l’orticello, chi comanda in casa nostra e che deperimento avranno nel tempo le nostre fondamenta. Il vicino di casa che ha insopportabilmente ragione.

Il suo articolo riguardo Firenze la scompone con precisione dettata dall’esperienza e dalla professionalità che gli si riconoscono, approcciando i meccanismi base di un’inesorabile mutazione decadente mediante un piglio analitico pungente e doloroso.

Abito in Firenze ormai da quindici anni, ed a Firenze devo moltissimo a livello personale. Da qualche tempo, ho deciso di stare nel centro centrissimo, nonostante sia questa una scelta insalubre ed antieconomica: da eroico salmone, voglio risalire quel flusso continuo che in questi anni ha portato allo svuotamento della città.

Tale fenomeno ha ben poco di spontaneo, teleguidato com’è dall’impostazione di una classe ::vergine di trashimbergapolitica che non ha mai avuto la necessità di mettersi in discussione, ché tanto sono come gli Snorky secondo Cristina D’Avena: tutti amici e perciò felici. L’obiettivo era già stato deciso e dichiarato pubblicamente ai tempi del sindaco Morales:”Una Firenze di età media elevata, col maggior spazio disponibile per i turisti, gestiti dai fiorentini che vi lavoreranno di giorno, per poi tornare a sera in più comode case di un hinterland benestante.”.

Nessuno ha invece detto che i fiorentini urbani sarebbero diventati turisti in casa propria, prigionieri di un trappolone in cui i soldi ricavati dal turismo non sono mai direttamente reinvestiti su una popolazione che va scemando, se non nel caso di gran caroselli progettuali (chi ha detto “tramvia“?) in cui l’intera fila di Snorky gigliati deve alimentarsi.

Attualmente la situazione è questa.

La nuova generazione di fiorentini preferisce abitare l’hinterland mediante i proventi urbani, siano questi l’affitto della casa del fu padre o il guadagno d’esercizio. La città è quindi popolata dalla forza lavoro che i fiorentini sfruttano e loro sostituta negli esercizi e come affittuari, prevalentemente di stampo extracomunitario. Il sabato gigliato è paradossale: il fiorentino di Bagno a Ripoli (!) torna in città per lamentarsi di “codesti estraomunitari che oramai e son ognidove ni centro”; peccato che gli “estraomunitari” siano gli stessi che in dieci e senza contratto pagano le sue rate del SUV, che gli lavorano al negozio o nella serra a metà prezzo e sempre in nero, che lo aspettano in Via dell’Amorino ambasciatori di coca da fine settimana. ::pollice verde versoEd ovviamente, tutto ciò puoi farglielo fare se non son stinchi di santo, cosa questa che già tende a selezionare il peggio del sociale extracomunitario urbano. Quindi, naccherino, e un son mia loro, tu sei te che gnene pigli i’meglio!

Secondo quest’ottica, lo sgradito ospite sei tu, non il turista un po’ più buzzurro. Sei tu che ti lamenti del chiasso, o dei parcheggi introvabili, o degli atti vandalici. Oppure del fatto che in questo stato di cose, gli esercizi non strettamente legati al venderti la bottiglia d’acqua a 7€ o le raffinate mutande col pacco del David, stanno chiudendo tutti perché scarsamente tutelati, a discapito finale degli autoctoni.

Le foto che vedete qui sono alcune delle mie, scattate in un sabato sera gigliato, nell’arco di mezz’ora e nello spazio di cento metri. Ogni fine settimana, Firenze è messa a ferro e fuoco, specie dai figli dell’hinterland bene.

Perché è oramai chiaro a tutti che Firenze è un grande lunapark in cui tutto è permesso se benedetto dalla mano santa del terziario. E tu sei in netta minoranza, stai zitto se non partecipi alla grande giostra, non hai diritto a nulla, altrimenti spendi anche tu come loro e fai l’autoturista.

D’altronde, se ti ostini a resistere alla novella città-albergo, almeno porta i bagagli.

16 thoughts on “::firenze lunapark

  1. sono stata a firenze il mese scorso, mi sono spaventata…erano parecchi anni che non la vedevo, l’ho trovata trasformata…è come se avesse perso quel fascino che la caratterizzava un tempo…io sono sarda, mettevo firenze al primo posto, la città più bella del mondo, sia per l’estetica che per l’atmosfera…ora non ne sono più tanto convinta!credo sia compito dei fiorentini recuparare quella magia che non si respira più!
    Laura

  2. Laura:io qualche giorno fa ho rischiato la magia di Firenze tre volte in un’ora, tra bottigliate del rumeno unriacodi turno, accendini ch volano misteriosamente dalle finestre e violenti da pub.
    Eeeehh la magia eh?
    Ti sei laureata qui, vero?

  3. no, mi sono laureata a cagliari, ma sono stata tre volte a firenze in vacanza…mi raccontava un amico proprio di questi episodi assurdi…da non credere! perchè in moltissime grandi città del mondo gli extracomunitari si integrano benissimo? mah…vabbè…mi dispiace cmq! ciao ciao
    Laura

  4. Ieri, dopo aver sentito Pelù cantare alla radio “LE DIFFIDENZE ANCHE A FIRENZE CI SEPARANO” e aver passato uno o due secondi a immaginare la di lui fierezza mentre componeva l’assonanza, pensavo proprio alla tua città. Sbaglio, o non la si sente nominare quasi mai?
    Ci sono stata l’anno scorso, e devo dire che anche per il forestiero il contrasto tra il triturismo del giorno e il vandalismo extraomunitario della
    notte è evidente. Più che una città vissuta m’è parsa una città venduta, ma ti dirò che per un attimo ho persino pensato di venirci ad abitare.

  5. maiamaia:vale sempre la pena di abitare in Firenze.
    La pena, appunto. Perché c’è da penare. E se c’è da penare, è per motivazioni transizionali, colte perfettamente da Maltese: dato che ci si stava molto bene, s’è deciso di sfruttarla in forma privata/depravata. Tanto, al limite, si raggiungeva il male delle altre città, però ci si faceva un bel gruzzolo, nel mentre.
    È questo che brucia: poteva essere evitato, con un po’ di concretezza in più, e tanto voto ciecamente ideologico in meno. Ma forse è anche (o sopratutto?) il trapasso generazionale…

    Piccola nota a margine: assessori sindaco et al., mica vivono in città! Fanno invece parte della schiera hinterlandola! L’assessore Cioni vive ad Empoli, che è quasi un’altra provincia!
    Altro che sinistra e destra: si vota solo chi è con te nella barca!

  6. Bella schifezza che sta diventanto Firenze… tra le piazze oramai di proprietà degli extracomunitari… i negozi sempre più di extracomunitari, a cominciare dagli internet point… ma possibile che assessori e sindaco proprio non se ne accorgano???

  7. sense:gli extracomunitari vanno benissimo, se decidono di loro sponte di entrare in un mercato sano. Ora: arrivano il rumeno signore ed il rumeno in fuga. Il primo, essendo in cerca di tranquillità e lavoro, vuole giustamente essere pagato, contrattualizzato e tutto il resto; magari pagato un po’ di meno, s’accontenta. Il secondo può prendere anche la metà, tanto stare in Italia lo allontana da crimini lontani e gli salva la pelle; inoltre, trova come “arrotondare”.
    Il gigliato SUVvato che vuole vedere la Firenze di Via Tornabuoni, solo il sabato quando scende da Via Senese, ma deve mantenere al meglio i suoi affari, chi sceglierà? Il secondo, ovviamente: sicuramente più rischioso, ma che ne sono così tanti!

    Quindi: dove sta sto glorioso tessuto sociale che dovrebbe selezionare, assorbire, coinvolgere gli stranieri che INEVITABILMENTE nel 2007 arrivano in Europa? Dove stanno i fiorentini? Fisicamente, proprio, dove sono? E moralmente?

    Secondo me, anche io diverrei un figlio di buona donna, a stare in 12 in un fondo, ed a prendere la metà stipendio in nero, anche se spedito sul punto più alto della balaustra dei muratori (perché pedina sacrificabile).

  8. Bel pezzo, e bello anche l’articolo di Maltese linkato (io lo adoro Curzio Maltese! *_*). Mi spiace per Firenze, benchè io non ci sia particolarmente affezionata – colpa non della città, ma delle non idilliache visite che ci ho fatto nel corso dei miei 30 anni.
    Credo non sia un caso isolato. In piccolo lo si sperimenta in tantissime città… pure qui da me, nella media cittadina benestante della provincia romagnola. Tempi diversi, stessi meccanismi, identico provincialismo becero. Giusto un po’ meno turismo a rendere dodecafonico il processo, ma ci arriveremo (alla rovina, non al turismo).
    Il soldo ci ucciderà tutti, infine. Amen.

    minty
    p.s. Besos :-*

  9. Bè son daccordo perchè la città appare quella che fai vedere nel post, sul perchè in parte hai ragione , in parte no..
    Son questi i fatti , ma se ci sono + venditori di khebab o di sushi è anche perchè ci vanno i fiorentini la notte a comprare , i pub pieni di straniere briache tanto che Firenze appare prima rispetto a Londra nell’uso di coca, etc etc..
    Cmq diciamo che se i negozi non turistici chiudono è perchè c’è crisi , perchè l’economia italiana va male , non ci sono i soldi e allora bè dobbiamo vendere al turista …
    io ieri che era domenica in uttto il centro non ho trovato un vinaio aperto con due corstini e uno si domanda dato che i khebab erano aperti siamo alla mecca o anel chianti ??
    bah…..

  10. Quelle tue foto mi hanno fato male al cuore.. quante volte li ho visti quei vasi, quei cestini rotti davanti a palazzo strozzi, davanti a gucci, come se la legalità fosse un privilegio destinato alla propria casa ed al proprio orticello.
    Se Firenze muore, muore l’Italia. Io tifo per Firenze.

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